Recentemente, il Tubet ha riaperto le sue porte, custodendo la memoria di ps Magdeleine. Il compito di allestire lo Spazio-Memoria a lei dedicato è di fondamentale importanza, in occasione dell’inaugurazione prevista per il 13 novembre. È essenziale che la sua figura e la sua spiritualità possano essere comprese e celebrate in questo spazio.
Il Tubet ha visto passare molte piccole sorelle
e gruppi di persone che hanno trovato in questo ambiente un rifugio per la riflessione e la rinnovazione. Frugare nel “suo” armadio, un vero scrigno di tesori, racconta la vita e l’eredità di ps Magdeleine. Ogni oggetto estratto è carico di significato e racconta una storia, un legame con
il suo passato.
Un’analisi degli oggetti significativi
Inizio a esplorare una valigetta da medico, che immediatamente riporta alla vita del padre di ps Magdeleine, il signor Hutin. È lui che ha instillato in lei l’amore per l’Africa e il mondo arabo. Dopo
vari traslochi, nel 1914 la famiglia Hutin si stabilisce ad Aix-en-Provence, ma le ombre della guerra si profilano all’orizzonte, portando con sé lutti e sofferenze.
Con il decesso del padre, avvenuto quando ps Magdeleine aveva solo ventisette anni, lei si ritrova a dover prendersi cura della madre, affrontando le difficoltà e le ingiustizie del tempo. Ogni oggetto toccato racconta di un periodo di grande resilienza e di sogni che ancora fiorivano nel suo cuore.
Creatività e impegno sociale
Tra le mani ho due tamburelli, ornati con colori tenui. Questi strumenti non sono solo decorativi; simboleggiano la sua vena artistica e il suo impegno per le feste di beneficenza organizzate a Nantes. In quel periodo, Magdeleine ricopriva il ruolo di direttrice nella scuola delle Suore del Sacro Cuore, dove rimase per otto anni. Sensibile alle miserie del quartiere circostante, avviò una scuola popolare per le ragazze provenienti dalle famiglie operaie.
Per finanziare questa iniziativa, creava oggetti da vendere; ora, questi pezzi storici sono davanti a me. In quel tempo, Magdeleine attendeva con trepidazione il momento di partire per l’Algeria, seguendo le orme di Charles de Foucauld. Dal 1921, il suo sogno di consacrare la vita al Signore nel deserto del Sahara si faceva sempre più vivo.
Verso l’Algeria e oltre
Proseguendo nel mio lavoro di catalogazione, mi imbatto in alcune lampade utilizzate nel deserto. Questi oggetti parlano della prima fraternità, sorta in una piccola oasi del Sahara algerino, dove i nomadi si radunavano attorno a un pozzo per abbeverare i loro animali. All’epoca, a Touggourt, la mancanza di elettricità rendeva queste lampade fondamentali.
Nel 1936, Magdeleine finalmente parte per l’Algeria, accompagnata da una compagna di viaggio che condivideva il suo sogno. L’8 settembre 1939, poco dopo l’inizio della Seconda guerra mondiale, pronuncia i voti e fonda la Fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù, dedicata alle popolazioni nomadi dell’Algeria. La sua visione si sta realizzando, ma la strada da percorrere è ancora lunga e piena di sfide.
Un sogno globale
Magdeleine non poteva immaginare che il suo messaggio di amore e solidarietà sarebbe stato diffuso in tutto il mondo. Gli oggetti che ho davanti a me testimoniano il suo desiderio di superare ogni confine, culturale e linguistico. Le sue parole risuonano forti: «Vorrei mettere una scintilla d’amore in ogni angolo del mondo». Una semplice scintilla può accendere grandi incendi, e così il suo sogno di creare bracieri di amore nel mondo si fa sempre più reale.
Ora, mentre mi dedico al completamento di questo allestimento, il cuore si riempie di gioia al pensiero di tutti coloro che varcheranno la soglia del Tubet e verranno toccati da queste testimonianze di amore e dedizione. Ps Magdeleine desiderava che il Tubet diventasse un luogo vivo, un luogo di incontro e di felicità; si contribuisce a realizzare questo suo sogno.