IMU 2025: scopri le città dove pagare è più costoso e dove risparmiare

Il 16 giugno si avvicina e con esso il termine per il versamento dell'acconto IMU. Scopri le città più care e quelle più convenienti.

Il 16 giugno è una data da segnare sul calendario per oltre 25 milioni di proprietari di immobili diverse dalla prima casa, perché stanno per arrivare le bollette dell’IMU! E chi non ama un po’ di sana competizione? In questo caso, la classifica è tra le città italiane dove si spende di più e di meno per l’imposta municipale, e i risultati sono davvero interessanti.

I costi dell’IMU in Italia

Secondo le stime, il costo medio nazionale per una seconda casa quest’anno si attesta a 977 euro, di cui 488 euro da versare come acconto a giugno. Ma attenzione, perché chi vive a Roma potrebbe sentirsi un po’ come se avesse litigato con il phon e avesse perso: la capitale si conferma la città più cara, con punte che superano i 3.000 euro! Pazzesco, vero?

Milano e Venezia non sono da meno, con costi medi annui rispettivamente di 2.957 e 2.335 euro. E se pensi che ci sia giustizia in questo mondo, non è così semplice! Ogni città ha le sue peculiarità e la classifica continua con Torino (1.984 euro), Firenze (1.973 euro) e altre come Bologna e Padova, tutte vicine ai 2.000 euro. Salerno chiude la top ten con 1.514 euro. Non male, ma se sei a Palermo, Pesaro o Cosenza, puoi tirare un sospiro di sollievo: qui il costo medio è di circa 391 euro.

I dettagli che contano

Ora, se pensi che l’IMU si paghi solo per le seconde case, hai già vinto un punto! Le abitazioni principali, in genere, sono esenti, a meno che non siano di lusso. Ah, le case di lusso! Qui si entra in un altro gioco, con costi che possono superare i 3.000 euro a Venezia, Roma e Milano. Il costo medio nazionale per queste case di lusso è di 915 euro. Chi l’ha detto che il lusso non ha un prezzo?

La vera chicca, però, è l’analisi del segretario confederale della Uil, Santo Biondo, che ha messo in evidenza la necessità di una riforma profonda del catasto. Sì, perché un sistema fiscale equo è un diritto di tutti, e non un sogno irraggiungibile. Adeguare le rendite catastali ai valori reali di mercato non è solo una questione di giustizia sociale, ma anche una necessità per modernizzare il Paese e combattere l’evasione fiscale.

Una scadenza da non dimenticare

Quindi, cosa fare il 16 giugno? Ricorda che dovrai versare una somma pari al 50% dell’IMU totale versata nel 2024. E se il tuo comune ha approvato le nuove aliquote entro il 28 aprile, è tempo di rimettersi in carreggiata e calcolare l’imposta in base ai mesi di possesso dell’immobile. Insomma, un po’ di conti non fanno mai male!

Inoltre, non dimenticare che l’IMU non si paga sulla prima casa, ma attenzione alle pertinenze: se affitti una cantina o un box, ecco che l’imposta torna a dare il suo saluto. È un labirinto di regole, ma con un po’ di attenzione e magari un buon caffè (sì, sto guardando te, caffè delle 3 del pomeriggio), tutto diventa più chiaro!

Scritto da AiAdhubMedia

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