Le imposte nella compravendita immobiliare
Nella compravendita di immobili, le imposte e i tributi sono a carico dell’acquirente. Questo significa che oltre al prezzo di acquisto, chi compra deve considerare anche i costi relativi alle imposte e all’onorario del notaio. Ulteriori costi possono derivare dall’assistenza di un tecnico, necessario per verificare le caratteristiche dell’immobile acquistato.
Le principali imposte da considerare sono l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale. Queste imposte vengono calcolate in base al tipo di immobile e alla categoria del soggetto acquirente. Ad esempio, le compravendite di terreni agricoli presentano un trattamento fiscale diverso rispetto ad altri tipi di immobili.
Agevolazioni per i coltivatori diretti
Un aspetto interessante riguarda l’acquisto di terreni agricoli, dove le imposte possono variare notevolmente in base al profilo dell’acquirente. I coltivatori diretti, ossia coloro che usano i terreni come principale fonte di reddito, possono beneficiare di agevolazioni significative rispetto a chi non esercita attività agricola. Questo approccio normativo mira a incentivare l’acquisto di terreni da parte di chi realmente intende coltivarli, evitando che vengano acquistati da soggetti non interessati alla loro gestione.
Nel caso dell’acquisto di terreni agricoli, le modalità di pagamento delle imposte sono vantaggiose per i coltivatori diretti. Infatti, l’imposta di registro per chi è attivamente impegnato nel settore agricolo è notevolmente ridotta rispetto a chi non lo è.
L’agevolazione della Piccola Proprietà Contadina
Un’importante agevolazione per l’acquisto di terreni agricoli è la Piccola Proprietà Contadina (P.P.C.), che si applica a qualsiasi terreno, indipendentemente dalle sue dimensioni e dalla localizzazione. Questa agevolazione è riservata a coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, incluse le società agricole.
Il vincolo principale di questa normativa è che il terreno deve essere coltivato per almeno cinque anni successivi all’acquisto, senza possibilità di rivenderlo o affittarlo a terzi. L’unica eccezione è quella di affittare il terreno a familiari diretti che esercitano attività agricola. È importante notare che chi non è iscritto alla gestione previdenziale agricola non può accedere a questa agevolazione.
Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Nel corso degli anni, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti riguardo all’agevolazione della Piccola Proprietà Contadina. Tra i vari chiarimenti, la risoluzione 26/E del 6 marzo 2015 ha specificato che l’aliquota d’imposta agevolata può essere applicata anche ai fabbricati pertinenziali situati sul terreno oggetto di compravendita. Questo significa che anche i piccoli fabbricati accessori, utili per la gestione delle attività agricole, possono beneficiare di tali agevolazioni.
Recentemente, tramite la risposta all’interpello n. 551/2020, è stato chiarito che, nel caso in cui vengano meno le condizioni per la Piccola Proprietà Contadina (ad esempio, se il terreno viene rivenduto prima dei cinque anni), l’imposta dovuta sarà del 9% e non del 15%, come in precedenza richiesto dall’Agenzia delle Entrate.
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Fabrizio Santori, esperto di modelli di simulazione aziendale e consulente nella Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, ha collaborato alla redazione di questa guida, rendendola uno strumento prezioso per gli attuali e futuri operatori del settore agricolo.