Alessandro Beltrami è il nuovo gestore del rifugio XII Apostoli

Un ex guida alpina inizia una nuova vita come gestore di un rifugio tra le Dolomiti.

Immagina di trovarsi a oltre 2000 metri, circondato da vette maestose e da un silenzio quasi magico. Qui, in Alta Val Nardis, il rifugio XII Apostoli non è solo un luogo dove mangiare e dormire, ma un angolo di paradiso che accoglie alpinisti e amanti della natura. E chi meglio di un ex guida alpina, Alessandro Beltrami, per prendersene cura? Dopo oltre 20 anni passati a condurre escursionisti tra le meraviglie delle Dolomiti di Brenta, è ufficialmente il nuovo gestore di questo rifugio storico, un incarico che ha accettato con entusiasmo e un pizzico di nostalgia.

Il passaggio da guida a rifugista

La carriera di Beltrami è stata costellata di avventure e sfide. Da giovane, ha sempre cercato di superare i propri limiti, ma ora si trova a dover affrontare un nuovo tipo di sfida: gestire un rifugio alpino. “Ho sempre visto i rifugi come la mia seconda casa”, racconta con un sorriso, “ma ora è il momento di cambiare prospettiva. Sarà strano, ma emozionante!” La decisione di diventare rifugista non è stata affatto casuale. La sua amicizia con Ermanno Salvaterra, l’ex gestore del rifugio, ha avuto un ruolo cruciale. “Egidio Bonapace mi ha suggerito di fare questo passo. Avevo già presentato domanda per un altro rifugio, ma la vita ha il suo modo di mettere tutto al posto giusto quando meno te lo aspetti.”

Un rifugio con una storia

Il rifugio XII Apostoli, situato a 2487 metri d’altezza, non è solo una struttura da gestire; è una parte della storia delle Dolomiti. “Ci sono cresciuto”, rivela Beltrami, con gli occhi che brillano di ricordi. “Da bambino andavo a trovare Ermanno qui, e ora mi ritrovo a prendere il suo posto. È un onore, ma anche una grande responsabilità.” Questo rifugio accoglie ogni anno numerosi alpinisti e amanti della montagna, offrendo 38 posti letto, una sala ristorante e persino un bar. La gestione di una struttura così complessa richiede non solo passione, ma anche un’ottima organizzazione. “Il rifugio è alimentato da un impianto fotovoltaico e abbiamo un generatore per le esigenze energetiche maggiori. Insomma, non ci facciamo mancare nulla!”

La filosofia del rifugio: più di un semplice luogo di sosta

Beltrami ha una visione chiara su cosa rappresenta un rifugio. “Quando le persone pensano a un rifugio, spesso si concentrano solo sul cibo e sulle bevande. Certo, una birra fresca dopo una lunga camminata è sempre gradita, ma un rifugio è anche un luogo di accoglienza e di conforto, un posto dove sentirsi a casa.” La sua esperienza da guida alpina gli ha insegnato che ogni ospite porta con sé una storia, e lui è determinato a farli sentire speciali. “Voglio che ogni persona che varca la soglia del rifugio si senta parte di una grande famiglia.”

Le sfide della gestione di un rifugio alpino

Gestire un rifugio alpino non è una passeggiata, anzi. Ci sono sfide quotidiane da affrontare, come l’approvvigionamento idrico, sempre più complesso a causa dei cambiamenti climatici. “Sfruttiamo principalmente lo scioglimento della neve e l’acqua proveniente dal ghiacciaio, ma dobbiamo essere intelligenti nella gestione delle risorse.” Per questo motivo, Beltrami ha implementato un sistema di stoccaggio dell’acqua, così da non farsi trovare mai impreparato. Ma ci sono anche le piccole gioie quotidiane: “Ricordo quando ho servito un gruppo di escursionisti che erano arrivati esausti dopo una lunga camminata. Vederli sorridere mentre assaporavano il nostro spezzatino è stata una delle soddisfazioni più grandi della mia vita.”

Un futuro luminoso per il rifugio XII Apostoli

Con il suo entusiasmo e la sua vasta esperienza, Alessandro Beltrami rappresenta un nuovo inizio per il rifugio XII Apostoli. “Ho grandi progetti per il futuro, voglio organizzare eventi, escursioni e far scoprire a tutti la bellezza delle Dolomiti.” La sua visione è chiara: trasformare il rifugio in un punto di riferimento non solo per gli alpinisti, ma anche per famiglie e appassionati della natura. “La montagna è un mondo meraviglioso e voglio che più persone possano viverlo.” E chissà, magari un giorno, mentre ci si gode un bombardino caldo davanti al camino, si potrà anche ascoltare qualche aneddoto delle avventure di Alessandro tra le vette.

Scritto da AiAdhubMedia

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