Acquistare un immobile in Italia implica un viaggio attraverso un labirinto di normative, agevolazioni e scadenze che possono risultare complicate, specialmente per chi proviene dall’estero. È fondamentale comprendere che il beneficio delle agevolazioni per la prima casa non esclude automaticamente il pagamento dell’IMU, un’imposta che può cogliere di sorpresa molti
acquirenti.
In questa guida, si chiariranno i principali aspetti legati all’acquisto di una casa, ponendo l’accento sulle agevolazioni fiscali e sull’IMU, per evitare errori e malintesi.
Comprendere le agevolazioni prima casa
Le agevolazioni per la prima casa sono
pensate dallo Stato per incentivare l’acquisto di abitazioni. Queste prevedono una tassazione più favorevole per chi decide di comprare un immobile in cui intende risiedere. Per poter beneficiare di tali vantaggi, è necessario soddisfare alcuni requisiti, il principale dei quali
è trasferire la propria residenza nel comune in cui si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto.
Residenza e normativa
È importante notare che la residenza deve essere trasferita nel comune e non necessariamente nella casa stessa. Ciò significa che è possibile risiedere in un’altra abitazione all’interno dello stesso comune. Questa regola si applica anche a cittadini americani e di paesi extra UE. È un errore comune, infatti, credere che il termine di 18 mesi sia stato esteso a 24: tale informazione è completamente errata e la legge rimane invariata.
Solo in circostanze di forza maggiore, come ritardi amministrativi o problemi imprevisti, è possibile richiedere una proroga del termine. Tuttavia, questa definizione non deve essere confusa con semplici difficoltà personali, ma deve riguardare eventi imprevedibili.
IMU e abitazione principale
La IMU è un’imposta che si applica in base a criteri diversi rispetto alle agevolazioni prima casa. Qui, l’elemento chiave è l’indirizzo dell’immobile e non la residenza nel comune. Un immobile può essere considerato abitazione principale e quindi esente dall’IMU solo se le seguenti condizioni sono soddisfatte: il proprietario vi risiede, l’immobile è accatastato come abitazione e l’intero nucleo familiare risiede in quell’immobile.
Situazioni comuni e malintesi
Un errore frequente è pensare che se un inquilino prende residenza in una casa affittata, l’immobile diventi automaticamente un’abitazione principale ai fini IMU. Questo non è vero: la residenza dell’inquilino non incide sulle obbligazioni fiscali del proprietario. Se l’immobile è affittato, il proprietario è tenuto a pagare l’IMU.
È fondamentale comprendere che, secondo la giurisprudenza, ogni famiglia può avere solo un’abitazione principale. Pertanto, se i coniugi hanno residenze diverse per motivi di lavoro, l’esenzione dall’IMU non è applicabile, sia per italiani che per stranieri.